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UNESCO in Jazz Festival, tutto pronto per la sesta edizione

UNESCO in Jazz Festival, tutto pronto per la sesta edizione

Martedì 30 aprile all’Ex Conceria

UNESCO in Jazz Festival, tutto pronto per la sesta edizione

 

Tutto pronto per la sesta edizione dell’UNESCO in Jazz Festival in programma martedì 30 aprile, alla ex Conceria. L’ingresso è libero.

Primo set alle ore 20.30 con «Air duo»: Giuseppe Amatulli (violin) incontra Salahaddin Roberto Redavid (Piano & Live Electronics).

Amatulli incontra Re David ( AiR ) duo è un percorso umano ed artistico di due musicisti dalle formazioni ed esperienze inconsuete. Nato come formazione da camera, classica e contemporanea, il duo si libra tra composizioni originali, ambientazioni elettroniche, giochi contrappuntistici e improvvisazione totale, in un clima di assoluta libertà interpretativa, nel caleidoscopio delle molteplici tradizioni musicali e d’avanguardia.

Alle 21.45 secondo set «Stanic Boulevards» con Mirko Maria Matera (piano, electron ics, synth, vocoder), Fabio Pignataro (acoustic & Amp, electronic guitars), Viz Maurogiovanni (bass), Pierluigi Villani (drums, percussion).

Un titolo, Stanic Boulevards, che evoca la visione e il desiderio di quattro musicisti, con un sound e un concept ben precisi, di raccontare – in musica – una «terra di mezzo» immaginaria, in cui la raffinatezza degli ambienti signorili e la decadenza delle periferie moderne e degradate si potessero incontrare. Stanic Boulevard è, dunque, la strada immaginaria che unisce idealmente questi due luoghi assai distanti, un non-luogo da cui è possibile solo rinascere. Stanic è, infatti, il nome del quartiere operaio sorto alla periferia della città di Bari negli anni ‘50, nome mutuato dalla vecchia raffineria intorno alla quale esso si è sviluppato. Luogo di contrasti, cuore proletario di una città complessa, Stanic evoca un gioco di specchi che definisce le radici musicali di questo ensemble, in contrapposizione con Boulevard che, invece, richiama l’eleganza di ben altre «passeggiate», la Parigi sontuosa dei jazz club d’antan e la poesia della Ville Lumière. Ebbene, dall’incontro di queste due visioni contrapposte, lo scheletro di una vecchia raffineria e la grandeur parigina, danno vita alla loro personalissima visione musicale, giocata sui contrasti accesi e sulle contrapposizioni.

«Siamo felici di ospitare la sesta edizione di questo festival che è una delle iniziative più importanti della primavera alberobellese – dice l’assessore al Turismo, Antonella IvoneIl jazz, come i nostri trulli, appartiene all’Unesco, è non c’è scenario più appropriato della nostra terra per ricordare il legame forte che unisce le bellezze patrimonio dell’umanità. Il jazz ha in questi ultimi anni coinvolto sempre più appassionati e non, riuscendo ad avvicinare popoli e persone di diverse etnie e nazionalità, trasferendo al pubblico di tutto il mondo emozioni uniche attraverso quello che è ormai considerato un vero e proprio linguaggio di pace universale».

UFFICIO STAMPA COMUNE DI ALBEROBELLO

Alberobello, venerdì 26 aprile 2019