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L’importanza dei rifiuti organici per l’ecosistema

L’importanza dei rifiuti organici per l’ecosistema

COMUNICATO - Il Comune di Alberobello ha aderito, assieme ai Comuni di Locorotondo, Noci e Putignano, al progetto pilota promosso da SIRCLES che riguarda tematiche come l’economia circolare, la biodegradabilità, la compostabilità e la filiera dei rifiuti organici. Questi concetti fanno tutti capo a un’importante risorsa da tutelare: il suolo.

Questo ecosistema è essenziale per attività vitali come la produzione di cibo e di energia e l’estrazione di materie prime, ma l'agricoltura intensiva, l'edilizia massiva e l'inquinamento mettono a rischio la salute di tutti noi. Tra le principali soluzioni troviamo la raccolta e il riciclo dei rifiuti organici.

Ecco come raccogliere correttamente e riciclare i rifiuti organici.

Separare correttamente i rifiuti

Ogni anno, ogni cittadino italiano produce in media 175 kg di rifiuti organici, ovvero umido e scarti verdi (sfalci, foglie, ramaglie). In altre parole, costituiscono la frazione più consistente dei rifiuti domestici, circa il 35% (dati ISPRA) Purtroppo, però, gran parte va sprecata a causa di una raccolta differenziata scorretta.

Fare attenzione a un gesto che compiamo quotidianamente è il primo passo per garantire la qualità del ciclo della frazione organica.

Cosa va, dunque, nell’umido?

  • Avanzi di cibo come pasta, riso, formaggi, carne, pesce (comprese lische) e gusci di uova, scarti di frutta e verdura, pane raffermo o ammuffito, fondi di caffè
  • Fiori recisi, piante appassite, foglie
  • Fazzoletti e tovaglioli solo se sporchi di residui organici (non imbevuti di prodotti detergenti o cosmetici)
  • Lettiere naturali e deiezioni animali domestici
  • Altri manufatti compostabili (stoviglie, filtri di tè e infusi, etc.) certificati a norma UNI EN 13432 2022 e che riportino le istruzioni di conferimento nella raccolta differenziata dell’umido

*Per gusci di molluschi e ossi, controllare le disposizioni del proprio Comune

Scegliere il  sacco giusto

Ancora una volta sono i dati a parlare chiaro: nel 2020, circa il 35% dei sacchetti usati dai cittadini per il conferimento dell’umido sono in plastica non compostabile che, oltre ad essere vietata, contamina e danneggia la qualità del compost (Dati Plastic Consult, 2021).

I manufatti in bioplastica biodegradabili e compostabili sono oggetti di uso quotidiano che a fine vita vanno riciclati con i rifiuti organici e trattati negli impianti di compostaggio industriale, se provvisti delle necessarie indicazioni d’uso previste dalla legge. Ecco alcuni esempi:

  • sacchetti monouso per trasporto merci
  • sacchi per frutta e verdura
  • sacchetti per la raccolta dei rifiuti organici
  • imballaggi alimentari (pellicole, vassoi, ecc.)
  • stoviglie: piatti, bicchieri, posate, contenitori per gastronoma e catering, coppette, ecc.
  • capsule per il caffè
  • lettiere per gli animali

I sacchetti della spesa, dunque, sono riutilizzabili per la raccolta differenziato dell’umido, ma solo se compostabili e biodegradabili. Come riconoscerli? Basta verificare la presenza di uno di questi marchi certificatori:

il futuro dei rifiuti organici raccolti

Una volta raccolti in maniera separata, umido e scarti verdi vengono trasportati in impianti autorizzati al riciclo.

Qui vengono sottoposti al trattamento del compostaggio industriale, che imitando il ciclo della natura, permette controllare, accelerare e migliorare il processo naturale a cui va incontro qualsiasi sostanza organica. Il risultato è il compost, un prodotto biologicamente stabile, ricco in humus, flora microbica attiva ed elementi nutritivi.

Perché il compost è così importante per il suolo?

  • è un ottimo fertilizzante naturale per il florovivaismo e l’orticoltura
  • favorisce la fertilità e la salute del suolo perché è in grado di apportare sostanza organica che migliora le proprietà fisiche e biologiche del terreno
  • riduce l’emissione di ‘gas serra’ immagazzinando il carbonio nel suolo invece di emetterlo nell’atmosfera

Chi ha un orto o un giardino, può praticare il compostaggio domestico usando avanzi di cucina, ramaglie, sfalci e potature di giardino, in sistemi aperti come le ‘buche’ o nelle compostiere, beneficiando anche di un possibile sgravio sulla TARI, se previsto dal proprio Comune.

Le opportunità dell’economia circolare per il suolo

Dall'osservazione del ciclo dei rifiuti organici abbiamo compreso che la natura non produce rifiuti. Gli elementi che la compongono vengono continuamente trasformati da decompositori e agenti atmosferici diventando una risorsa preziosa per gli altri esseri viventi.

L’economia circolare punta a questo: a non considerare i rifiuti come tali, ma come flussi di materiali che possono essere riassorbiti dalla biosfera o riutilizzati, imitando il ciclo della natura - da qui il termine circolare - e riducendo l’estrazione di materie prime, risorse limitate, i rifiuti e le emissioni inquinanti.

Questa è la chiave per avere cura del suolo, dell’ambiente e del nostro territorio.

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