
Oggi possiamo osservare solo una piccola parte del faraonico progetto, realizzato dall'architetto Antonio Curri. Egli, prediligendo la ripresa dello stile egizio, aveva proposto l'edificazione di un doppio ordine di colonne e di una cappella centrale, fiancheggiata da una piramide e da un obelisco.
Il prospetto presenta un pronao di dodici colonne sormontate da capitelli e fiancheggiato da due torri. La trabeazione, costituita da un architrave piano con cimasa10, è decorata da motivi ripresi da antichi monumenti.
Il colonnato immette in una grande corte, provvista di ampie scalinate a nord, a est e a ovest, che salgono lungo il colle sul quale il cimitero fu edificato. Tramite queste, si raggiunge un primo spiazzo che presenta la cappella a pianta centrale, edificata da pochi decenni e mancante della prevista cupola, dove sono ubicate le tombe dei vescovi e dei sacerdoti di Alberobello.
Risale al 1904 la benedizione di questa prima parte del cimitero. La struttura ha subito continui ampliamenti a partire dal 1975.