Tracce di donna Renata Fonte
ALBEROBELLO - E´ sempre più attuale il bisogno di diffondere la cultura della legalità e della trasparenza nella vita di donne e di uomini, nell´alveo sociale, nella Pubblica amministrazione.
`Questa esigenza impone - a noi amministratori pubblici - di contrastare con ogni mezzo a nostra disposizione i fenomeni di illegalità perché gettano ombre e discredito su comunità attive e operose penalizzandone lo sviluppo socio/economico e culturale e arrecando un grave danno all´immagine costruita negli anni con impegno e sacrificio´. Lo ha dichiarato Michele Longo, sindaco della Città dei trulli e patrimonio Unesco, intervenendo al convegno `Tracce di donna ... dove nasce la coscienza´ organizzato dall´associazione `Betlemme Gerusalemme´ che proprio in quest´anno ha voluto affrontare il tema della criminalità.
Non a caso l´ospite d´onore di questa VI edizione è stata Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte, la salentina di Nardò che trent´anni fa al termine di un consiglio comunale, a pochi passi da casa sua, moriva assassinata per mano mafiosa per aver cercato di contrastare illeciti ambientali dopo aver scoperto una speculazione edilizia all´interno dell´oasi naturale di Porto Selvaggio nell´area di Nardò. Renata Fonte, madre, insegnante e amministratrice tra le prime donne in politica della provincia di Lecce, quando cadde sotto i colpi mortali dei suoi sicari aveva soltanto trentatré anni. Lasciò due figlie in tenera età, Viviana e Sabrina.
Durante l´incontro che ha ricordato il sacrificio di Renata Fonte che non deve´essere dimenticato ma deve servire ad accendere la coscienza collettiva, il sindaco Longo ha aggiunto che `presto al Alberobello sarà inaugurata una sede Libera´, l´associazione di don Ciotti nata per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata e sostenere le vittime delle mafie. Viviana Matrangola insieme a don Ciotti ha fondato il gruppo `Libera Memoria´ ed è anche fautrice del gruppo `Libera International´ chiamata a ripercorrere il solco tracciato dalla madre che ha dato origine alla sua coscienza ed al suo impegno civile.
Alberobello, 7 aprile 2014
L´Ufficio Stampa